Il fattore post moderno
Da qualche tempo vivo pienamente il contatto con la terra.
Seguo, o meglio, tento di seguire l’idea di transizione della specie nell’equilibrio animale e vegetale.
Un pistacchio con dentro pezzi d'istinto e di intelletto nel tentativo di venire incontro a ciò che natura concede.
Bel tuffo condiviso dal trampolino elastico immersi nel desiderio originario, piuttosto in voga di questi tempi.
Vita sobria in sintonia coi tempi, scolpita di alternativa surrogata e poi dipinta sulla tela con il pennello snob, smaltato grigio-verde.
Ad ognuno la scelta più appropriata.
Alcuni si rivolgono alla natura senza assillo, con ambizioni già appagate associando il senso di libertà all'aria aperta per far piacere alle comodità del contesto familiare, nel cerchio di un volante fuori strada o più modesta station vagon.
Ad ognuno l'auto più appropriata.
Seguo, o meglio, tento di seguire l’idea di transizione della specie nell’equilibrio animale e vegetale.
Un pistacchio con dentro pezzi d'istinto e di intelletto nel tentativo di venire incontro a ciò che natura concede.
Bel tuffo condiviso dal trampolino elastico immersi nel desiderio originario, piuttosto in voga di questi tempi.
Vita sobria in sintonia coi tempi, scolpita di alternativa surrogata e poi dipinta sulla tela con il pennello snob, smaltato grigio-verde.
Ad ognuno la scelta più appropriata.
Alcuni si rivolgono alla natura senza assillo, con ambizioni già appagate associando il senso di libertà all'aria aperta per far piacere alle comodità del contesto familiare, nel cerchio di un volante fuori strada o più modesta station vagon.
Ad ognuno l'auto più appropriata.
In preludio di giornata si va col classico : strombazzata di statale 11 per smaltire il nervosismo !
Un viaggio mobilistico nel fresco agio condizionato in vista del destino
campagnolo a Km 0 con tovaglia a centimetri quadri bianchi e rossi.
Mangiare sano, ed anche salvi all'aria aperta nel cortile suggestivo, con la faraona che fa glu glu ed anitra di passaggio che fa qua qua.
Mangiare sano, ed anche salvi all'aria aperta nel cortile suggestivo, con la faraona che fa glu glu ed anitra di passaggio che fa qua qua.
Tuttavia, e come ben sappiamo, alla
natura non basta l’intenzione vaneggiata fra i colori stagionali,
chiede qualcosa in più, per esempio, i calli sulle mani, il corpo
preparato e la speranza ben riposta da origini concrete.
A
molti non passa neppure per la camera dell'anti- cervello l'idea di
diventare fattori post-moderni, abitudini e desideri differenti nella
vita di ogni giorno.
In ogni modo, il bisogno è sublimato nelle ombre della notte, poggiando il capo femminile sopra un soffice cuscino a sfogliare un libro colorato di botanica, nell'idea di verdeggiare il terrazzo grigio-crepa.
All'homo stessa sorte, con libro differente : " Gli alberi da frutto " descritto in prefazione il metodo per contare i cerchi attorno al fusto ... rimane il senso un po' profondo di addormentarsi accanto al tronco.
Impareggiabili sognatori, ci piace immaginare ciò che non è concesso ... è una costante umana, l'erba del vicino è in prevalenza verde-oro.
Da un rigagnolo della fonte sgorgano talvolta sproloqui parolai, sembra proprio che la critica punga chi la esprime, con insidie relative nell'orticante campo della vita ... quattro amici tutti insieme nei campi delle ortiche !
Comunque sia, pensieri vaqui od idee guizzanti se ne vanno dal focolare nel residuo schioppettio di legna all'ora del crepuscolo.
In ogni modo, il bisogno è sublimato nelle ombre della notte, poggiando il capo femminile sopra un soffice cuscino a sfogliare un libro colorato di botanica, nell'idea di verdeggiare il terrazzo grigio-crepa.
All'homo stessa sorte, con libro differente : " Gli alberi da frutto " descritto in prefazione il metodo per contare i cerchi attorno al fusto ... rimane il senso un po' profondo di addormentarsi accanto al tronco.
Impareggiabili sognatori, ci piace immaginare ciò che non è concesso ... è una costante umana, l'erba del vicino è in prevalenza verde-oro.
Da un rigagnolo della fonte sgorgano talvolta sproloqui parolai, sembra proprio che la critica punga chi la esprime, con insidie relative nell'orticante campo della vita ... quattro amici tutti insieme nei campi delle ortiche !
Comunque sia, pensieri vaqui od idee guizzanti se ne vanno dal focolare nel residuo schioppettio di legna all'ora del crepuscolo.
Poco dopo l’alba ci pensa il gallo a dare sveglia a tutti gli animali della fattoria, me compreso.
Un gallo vanitoso, sciovinista ed elegante al tempo stesso, nasconde bene la superbia.
Non sbaglia un canto dilatato in sincronia col tempo mattutino.
Udito malamente mi rigiro nel materasso a dar seguito all'onirica tendenza, poi in modo imperativo (come il gallo) mi desto di maggior grado, confuso nei frammenti di ricordo di quel sogno non concluso.
Viene il punto d'ascoltare la voce del dovere a superare l’atavica fatica primordiale, lievito così, come il pane cotto dal forno-letto rimboccato.
Lavo mani e volto come tradizione vuole ... nel catino; preparo il latte ed il caffè, spalmo il burro sopra il pane, poi lo strato con il miele fatto in casa d’api, mie vicine.
Intingo la fetta ancora astratta nella scodella colma, al pari di un antico marinaio che getta l'ancora all'approdo.
Che
strana cosa così presto di mattina : come fatto ricorrente mi viene in
mente il bisogno di una donna, sarà l’associazione in fantasia a
trascendere la solitudine della vita agricola nei campi ad indicarmi la
metafora della ceramica-scodella.
In ogni modo, adesso seguo le priorità date dagli obblighi incombenti, che a ben vedere non finiscono mai ... se uno pensa intensamente alle possibili conseguenze corre il rischio di rimanere scapolo.
In ogni modo, adesso seguo le priorità date dagli obblighi incombenti, che a ben vedere non finiscono mai ... se uno pensa intensamente alle possibili conseguenze corre il rischio di rimanere scapolo.
Ora, in mancanza d’altra, delego al
futuro ulteriori prospettive e regolo l’onere-vantaggio degli animali
che mi fanno compagnia nel legame equilibrato di esplicita amicizia, o
di mera conoscenza, a seconda della specie.
Vestito son vestito, altrettanto preparato al punto esatto , pronto per uscir di casa a lavorare.
Vado in cascina: rivolto il fieno con la forca, a più riprese lo carico in carriola per rifare il letto della mucca e soddisfare il suo bisogno ruminante, poi mungo la quantità giornaliera che è al di sotto delle quote latte stabilite dalla CE.
Prima di uscire all’aria aperta faccio un salto dalla chioccia.
E’ davvero una mamma casalinga, cova il proprio istinto materno a proteggere le uova.
Batto le manone con forti schiocchi per destarla al movimento, qualche volta la sollevo al piano superiore per scoprire le sorpese ovali.
Col tesoro alimentare vado alla dispensa, mi raggiunge il cane nato in qualche luogo di Baviera, anche se le abitudini di Rech stanno altrove ... con la zampa posteriore in qualche angolo
Fedele esegue gli ordini a testa alta, quando può se la svigna con l’andazzo sornione a quattro zampe dileguate ... chissà dov'è cresciuto, apprèsso al precedente propetario di Baviera, sospeso a quattro zampe di vissuto vagabondo.
Stoccato gli alimenti in fresche mensole sicure, esco nel cortile con la carriola in mano, la riempio di composti per gli animali da cortile : verdure, rimasugli di pasta, cereali, ghiande e mais.
Versi animaleschi provengono dal ranch, la compagnia attende il rancio.
Trovo
il gallo percepito in fase ancora rem assieme alle galline diligenti
messe in riga militare, un sommesso moto di cò cò in francese fa da
preludio alla rivoluzione gallinara che puntuale arriva mentre spargo
nel terreno chicchi e derrate di vario genere . Dissemino
casualmente gli alimenti in ampio raggio ed osservo le galline
svolazzare in rapido sparpaglio, dirette all’obiettivo, fuori dal
controllo del grande capo.
Sollevo un secchio diretto nel recinto dove c’è il maiale; il ghiottone emette il solito grugnito che sembra una ruttata ripetuta in breve.
E’ maiale veramente, di buona famiglia suina, non disdegna di mangiare nel fango fradicio di pioggie stagionali, tuttavia aspetta con educazione che il suolo sia completamente apparecchiato prima di consumare a sazietà.
Sollevo un secchio diretto nel recinto dove c’è il maiale; il ghiottone emette il solito grugnito che sembra una ruttata ripetuta in breve.
E’ maiale veramente, di buona famiglia suina, non disdegna di mangiare nel fango fradicio di pioggie stagionali, tuttavia aspetta con educazione che il suolo sia completamente apparecchiato prima di consumare a sazietà.
Le due pecore coperte richiamano l'attenzione belando spazientite in attesa di brucare, finchè non arriva il loro turno.
Vado a prendere la mucca a formare il trio bianco e maculato nel prato circostante dove l’erba abbonda.
A quel punto arriva Rech a compiere il lavoro di guardiano osservatore : meglio dire che simula il dovere, attendendo novità ... dove vuoi che scappino due percore ed una mucca , mica sono gregge o mandrie sconfinate, faglielo capire, nonostante il suo vissuto.
Provveduto ad alimentare tutti, a seconda delle stagioni, viene l'ora di migrare nel campo da coltivo e raccogliere gli ortaggi, nel bosco a pulire il suolo o prelevare legna per l'inverno.
Conservo razioni per le mie necessità, distribuisco quote per altrui richieste, ed alla fine tutto diventa convenienza.
Latte,
uova, carne, legna, ortaggi, sterco compostato, raccolgo perfino piante
palustri messe ad essicare per poi intrecciare seggiole che lavoro in
casa.
Disbrigo alcune attività serali per unire l'utile al diletto all'interno dell'habitat di sassi.
E' messo al centro di un catino erboso, a nord le finestrelle lasciano vedere le cime aguzze, spesso bianche.
A sud lo spazio è più aperto da colline che dileguono in accenno sguardi di creta alla pianura veneta.
La casa è stata progressivamente abbandonata negli anni 70 a favore di un appartamento cittadino per il lavoro in fabbrica metallurgica tra fumi, colate, turni, entrate-uscite a breve distanza di pedalata dall'allor nuova residenza.
Il tempo ha fatto il resto : bici e Vespa, poi le Cinquecento e le Seicento Fiat, al direttore l' Alfa Giulia .
Vetture che percorsero curve neo stradali, asfalti rettilinei ancora caldi, per concludere i giretti parcheggiati vicino al tondo tavolo d'alluminio di un caffè con il sole a riflettere i suoi raggi di mattina, le campane dondolanti nei rintocchi di richiamo.
Al di sopra delle sedie e tavolino l'insegna coca-cola a sovrastare sorrisetti, sorseggi e chiacchere in dialetti provinciali.
E' proprio grazie ai nuovi spostamenti che si è formato l'intruglio veneto di vocali e consonanti a spezzare le parole, una miscela confusa di idrocarburi linguistici stoccati nei pressi di Marghera :
- anden o stemo, reston o n'demo - neologismi diffusi ai giorni nostri a sbiadire il gergo antico.
Poi, addirittura l'uso dell'italiano con dentro qualche termine in dialetto a dar l'arietta di provenienza.
Già, già ... dal feudo allo Stato per vedere l'altro feudo in marcia accellerata a mezzo di vetture, con linguaggio e sua struttura nel bagaglio a distinguere i palati.
Palati DOC, conversazioni chic da esibire nel centro cittadino all'ora aperitiva.
Signore con anelli in evidenza, varie dita fra le mani esposte all'esponente.
Uomini composti da accenti e pause, esclamatori mai uditi prima, a scandir parole nel periodo fra il risalto frizzantino, tipo spritz con Aperol e fettina di limone.
Trasformazione dei costumi nei consumi, con dentro tutto il resto, anche quello più pesante d'assorbire, come se non fosse già abbastanza il digerito.
Uomini composti da accenti e pause, esclamatori mai uditi prima, a scandir parole nel periodo fra il risalto frizzantino, tipo spritz con Aperol e fettina di limone.
Trasformazione dei costumi nei consumi, con dentro tutto il resto, anche quello più pesante d'assorbire, come se non fosse già abbastanza il digerito.
Dissi stop al rosso elettrico a favore del verde prato, via gli incroci delle strade per le curve collinari, il rettangolo del palazzo messo in piedi, a lato e di traverso, sostituito dallo slancio dei tronchi alpestri.
Mi son detto :
" Ora guarda bene verso il cielo , osserva ciò che è dilatato in conseguenza.
Lo spazio è chiuso in separè fra queste valli, cerca allora i varchi che conducono al Tirolo,
scala pure le montagne, è consentito.
Fai un giretto a piedi fin lassù con vivo il senso d'avventura.
Percorri il Piave dai monti al mare con la zattera piena di larici ed abeti, come i nonni dei miei nonni.
Puoi sfociare nell'infinito acqueo azzurro che ripaga sforzi con altri spazi all'orizzonte. "
L'energia residua mi ha detto di tornare per il resto d'esistenza post-moderna, giusto il tempo per ricorso più stanziale.
Ora
sotto gli occhi c'è la valle percorsa nei declivi e le spianate, nelle
stradine che divergono in sentieri, nei campi arati e vigne parallele.
Un
dì per settimana me nè vò laggiù al mercato, vendo i prodotti di
stagione, prima di tornare in valle entro all'osteria ... quasi sempre.
Qualche volta bevo vino, altre volte un po' di più, se c'è Erminio con la chitarra.
Un tipo colto, professore post moderno, spande voce e note a perpendicolo vicino al caminetto, modula in sequenza organizzata rigurgiti locali ed internazionali di tradizioni andate, recuperate dall'altra parte del mondo, esibite all'osteria paesana nel riecheggio delle origini.
Mette qualcosa di suo per rallentare la vita in movimento, per calmare l'inquietudine di tutti noi, lui compreso.
Il concerto chiude spesso con la corale sregolata, ancora qualche sosta repentina di bicchieri passeggieri nel percorso.
Clap, clap, clap rimbalzano in vaste superfici del locale, poi riuniti in vortice vanno ad assalire il cantante suonatore, infine scappano con leggera densità dall'imbocco della canna fumaria.
Ripone infine la chitarra nell'apposita custodia, chiude la cerniera, mette il plettro nel taschino, le conoscenze in testa, poi finisce il vino.
Alla
fine rimane qualcosa di non perfettamente definito, anche se tradotto
in sostanza dall'abilità di Erminio. Forse è il confine tra il reale ed
il possibile non distinto, la sua abilità contrapposta al comune
quotidiano, od anche, la distinzione dell'avvenuto in divenire con altre
forme.
Questo è il confine posto fra l'artista e l'artigiano, l'impresario, il muratore e il manovale ... e via dicendo.
Questo è il confine posto fra l'artista e l'artigiano, l'impresario, il muratore e il manovale ... e via dicendo.
Comunque sia, ci sta tutto a dosi alterne come il vino, ed in questi termini ascolto volentieri l'erba dorata del vicino, fuori dall'assillo del consumo e del riciclo esasperato delle tradizioni andate ... poi c'è il limite anche in questo.
Sì, la discrezione è importante nel discorso, se male detto in dosi estreme mi fa rimpiangere il futuro che pur sempre è una forma di speranza o riscoperta di continuità rassicuranti ... in qualche caso.
Esco dall'osteria, cammino pesantemente nel porfido della piazzetta, mi intruffolo nel viottolo più lungo fino alla periferia del paese, prendo il cammino ghiaioso di campagna, a concludere il sentiero che nasconde alcune ortiche nei tratti un po' scoscesi.
L'esercizio aiuta lo smaltimento del grado in circolazione e recupero la facoltà equilibrista d'agile camoscio.
Passo dopo passo alterno immagini registrate : Penso ai nervosi che strimpellano col clacson nella statale 11, a quelli che sono a casa con le bollette fra le mani o prendono appuntamento con il commercialista, ai piemontesi coi loro bricolage, a quelli che sono ancora al bar mentre l'oste passa con la scopa il pavimento, ai litigi ed ai baci.
Passo dopo passo alterno immagini registrate : Penso ai nervosi che strimpellano col clacson nella statale 11, a quelli che sono a casa con le bollette fra le mani o prendono appuntamento con il commercialista, ai piemontesi coi loro bricolage, a quelli che sono ancora al bar mentre l'oste passa con la scopa il pavimento, ai litigi ed ai baci.
Tutti in cerca di conferme indipendentemente dall'età, nella stabilità nel loro ambiente, o purtroppo in quello imposto.
Ora appare la stanchezza metà fisica, metà moderna.
Domani non si viaggia con gli umani : gli animali da curare, poi nel campo col trattore ed è meglio non pensare ad altre cose, rimangono gli impegni e bisogna farli.
Intravedo la casa fra i buchi ricavati dalle fronde, mi viene incontro Rech con fiuto da pastore.
Scambiamo a modo nostro il benvenuto, c'è qualcosa che non capisco ancora nella psicologia dell'individuo ...
da oggi sento che siamo un po' più amici.
Domani non si viaggia con gli umani : gli animali da curare, poi nel campo col trattore ed è meglio non pensare ad altre cose, rimangono gli impegni e bisogna farli.
Intravedo la casa fra i buchi ricavati dalle fronde, mi viene incontro Rech con fiuto da pastore.
Scambiamo a modo nostro il benvenuto, c'è qualcosa che non capisco ancora nella psicologia dell'individuo ...
da oggi sento che siamo un po' più amici.
Entriamo in casa, metto legna nel camino, riscaldo pasta fatta fuori in modo industriale, comunque della zona, Rech è sotto il tavolo, prende al volo pezzetti di ragù.
Nella credenza c'è il mangiadischi arancio che conservo ancora , un pila di 45 giri ... non di più !
Allontano l'idea, niente musica questa sera, niente libri, neppure intrecci.
Un soffio sulla lampada-candela con il fuoco del caminetto quasi estinto.
Rech si allunga sul pavimento in pietra.
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